1922 – 2022. A cent'anni dalla Marcia su Roma 

Con l'avanzata di migliaia di affiliati al Partito Nazionale Fascista verso la capitale, la marcia su Roma del 28 ottobre 1922 rappresentò il culmine ideale di quello che gli storici hanno definito “biennio nero”.

La manifestazione armata segnò il definitivo sgretolarsi dello Stato Liberale italiano, ormai ridotto ad «una maschera senza più una faccia, un'impalcatura senza dietro alcun edificio» (così lo stesso Benito Mussolini in un discorso pubblicato sul Popolo d`Italia quello stesso anno), e terminò due giorni più tardi, quando Mussolini fu incaricato dal re Vittorio Emanuele III di formare un nuovo governo. 

Documentario: L'ascesa e la caduta di Benito Mussolini, 1949 / Boyout Footage /  Bridgeman Images
Mussolini durante la marcia su Roma. 1922. Foto colorata a mano 1923. (XX secolo)  Collezione privata  © Giancarlo Costa  Bridgeman Images

Documentario: L'ascesa e la caduta di Benito Mussolini, 1949 / Boyout Footage / Bridgeman Images

Mussolini durante la marcia su Roma. 1922. Foto colorata a mano 1923. (XX secolo) / Collezione privata / © Giancarlo Costa / Bridgeman Images

Il clima politico e gli antefatti della marcia del 1922

L'anno precedente aveva visto il dilagare incontrollato della violenza squadrista, appoggiata dagli apparati dello stato e con il sostegno economico di ampi settori della borghesia, e la trasformazione dei Fasci di Combattimento in partito organizzato, con Benito Mussolini impegnato a tentare la via parlamentare e cercare il consenso popolare. La Marcia su Ancona del 2 agosto 1922 fu la prova generale per quella romana: occupando il capoluogo marchigiano, noto per la sua avversione all'autoritarismo, i fascisti vollero saggiare la reazione dell'esercito di fronte ad un'occupazione armata e ll'eventuale presa di posizione di re e governo. Ancona cadde in mano agli squadroni fascisti senza porre resistenza, Vittorio Emanuele III tacque ed il governo non si mosse. L'avvento del fascismo era ormai ineluttabile. 

Benito Mussolini leader delle "Camicie nere" Emilio de Bono, Italo Balbo, Michele Bianchi e Cesare Maria de Vecchi a Napoli alla partenza per la marcia su Roma il 28 ottobre 1922 per prendere il potere : l-r : Michele Bianchi, Italo Balbo, Benito Mussolini, Cesare Maria de Vecchi, Emilio de Bono / © Tallandier / Bridgeman Images

Benito Mussolini leader delle "Camicie nere" Emilio de Bono, Italo Balbo, Michele Bianchi e Cesare Maria de Vecchi a Napoli alla partenza per la marcia su Roma il 28 ottobre 1922 per prendere il potere : l-r : Michele Bianchi, Italo Balbo, Benito Mussolini, Cesare Maria de Vecchi, Emilio de Bono / © Tallandier / Bridgeman Images

Marcia su Roma dei fascisti italiani, 1922 (foto bn)  © SZ Photo  Scherl  Bridgeman Images

Marcia su Roma dei fascisti italiani, 1922 (foto b/n) / © SZ Photo / Scherl / Bridgeman Images

Il 24 ottobre, durante un'adunata di camicie nere a Napoli, Mussolini proclamò: «O ci daranno il governo o lo prenderemo calando a Roma». Già il 20 settembre, durante il cinquantaduesimo anniversario della Breccia di Porta Pia, il futuro duce si era rivolto ai suoi camerati ricordando l'urgenza di «fare di Roma la città del nostro spirito, una città cioè depurata, disinfettata da tutti gli elementi che la corrompono; pensiamo di fare di Roma il cuore pulsante, lo spirito alacre dell’Italia imperiale che sogniamo». A Napoli Mussolini ordinò ai neoeletti quadrunviri Italo Balbo, Emilio de Bono, Cesare Maria de Vecchi e Michele Bianchi di condurre l'azione insurrezionale per la notte fra il 27 e il 28, giorno in cui le forze fasciste convergeranno a Roma. Stando al piano, l'avanzata avrebbe seguito tre direzioni, partendo da Monterotondo, Tivoli e Santa Marinella, per penetrare nella capitale da nord, est ed ovest. 

 

Come si svolse la Marcia su Roma 

Mentre il quadrunvirato si stanziò a Perugia, da dove avrebbe preparato l'avanzata, Mussolini coordinerà l'azione da Milano. Nel pomeriggio del 27 ottobre, con qualche ora d'anticipo sulla tabella di marcia, i punti nevralgici di Cremona, Pisa e Firenze caddero sotto l'assedio di alcune squadre d'assalto, mentre Benito Mussolini si trovava al teatro Manzoni a vedere Il Cigno di Molnar. Alle prime notizie il Presidente del Consiglio Luigi Facta telegrafò a Vittorio Emanuele III, invitandolo a rientrare a Roma; ricevendolo alla stazione alle ore 20, gli suggerì di applicare lo stato d'assedio ed espresse la volontà di rassegnare le proprie dimissioni. Il re si rifiutò di deliberare, dubitando della fedeltà dei suoi generali, e delegando al governo. 

 

Alle 6 del mattino del giorno 28, il Consiglio dei Ministri si riunì al Viminale. Il ministro degli Interni Taddei stilò un proclama, che il re rifiutò di firmare. Stando a gran parte delle fonti, Vittorio Emanuele III dichiarò di sapere delle decine di migliaia di fascisti in marcia in quello stesso momento: se si fosse risposto, avrebbe avuto luogo una guerra civile di cui non voleva assumersi alcuna responsabilità; «Ora bisogna che uno di noi due si sacrifichi», avrebbe concluso. Facta tentò di chiamare in aiuto il suo padre politico Giovanni Giolitti, che non riuscì però a raggiungere Roma a causa delle linee ferroviarie interrotte.

Roma - 4 novembre 1922 - Il saluto al Re - Mussolini davanti alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli  Universal History ArchiveUIG  Bridgeman Images

Roma - 4 novembre 1922 - Il saluto al Re - Mussolini davanti alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli / Universal History Archive/UIG / Bridgeman Images

Roma - novembre 1922 - Il primo Consiglio dei Ministri presieduto da Mr Mussolini  Universal History ArchiveUIG  Bridgeman Images

Roma - novembre 1922 - Il primo Consiglio dei Ministri presieduto da Mussolini / Universal History Archive/UIG / Bridgeman Images

Quella stessa mattina, Mussolini ricevette nella sede del Popolo d`Italia una delegazione di industriali che gli chiedeva di trovare un accordo con Antonio Salandra, incaricato dal re di formare un nuovo gabinetto, che avrebbe potuto assicurare ai fascisti dei ministeri. Ma per Benito Mussolini non valeva la pena di mobilitare l'esercito, fare una rivoluzione e spargere sangue per «una soluzione Salandra-Mussolini e quattro portafogli». Poche ore più tardi riceverà un telegramma dal generale Cittadini, che lo invita a Roma per conto del re. 

 

Benito Mussolini entra a Roma

Mussolini raggiunse la capitale alle 11:30 del 30 ottobre, su un direttissimo preso d'assalto ad ogni stazione da folle esultanti. Le “camicie nere della Rivoluzione” accampate intorno a Roma, divenute ancor più numerose con l'aggregarsi di simpatizzanti romani trovati sul posto, poterono finalmente accedere alla città. Sebbene la situazione si sbloccò di fatto con una serie di trattazioni, risultanti nella messa all'angolo di tutti i maggiorenti della classe dirigente liberale, non mancarono gli scontri: il mattino seguente il quartiere San Lorenzo, difeso a colpi d'arma da fuoco da un gruppo di operai, fu devastato da uno squadrone guidato da Italo Balbo, con una dozzina di caduti fra i civili. Alle azioni prese parte anche la milizia dell'Associazione Nazionalista Italiana, unitasi alle milizie fasciste. Il 31 ottobre le camicie nere sfilarono davanti all'Altare della Patria e al Quirinale per sei ore. La marcia su Roma verrà propagandata negli anni successivi quale prologo della sedicente “Rivoluzione Fascista”. Nel giro di tre anni il fascismo sarà regime.

Marcia su Roma Mussolini, circondato da camicie nere, entra a Roma, ottobre 1922, fotografo sconosciuto, (XX secolo)  Collezione privata  Foto © Leonard de Selva  Bridgeman Images

Marcia su Roma Mussolini, circondato da camicie nere, entra a Roma, ottobre 1922, fotografo sconosciuto, (XX secolo) / Collezione privata / Foto © Leonard de Selva / Bridgeman Images

Mussolini e l'Italia, c1919. Mussolini al balcone - Mussolini e le sue camicie nere - marcia fascista su Roma - Mussolini esce dal balcone, vista della grandissima folla - Mussolini che parla © Images of War / Bridgeman Images

Mussolini e l'Italia, c1919. Mussolini al balcone - Mussolini e le sue camicie nere - marcia fascista su Roma - Mussolini esce dal balcone, vista della grandissima folla - Mussolini che parla © Images of War / Bridgeman Images

Marcia su Roma, 1922 (foto bn)  © SZ Photo  Scherl  Bridgeman Images

Marcia su Roma, 1922 (foto b/n) / © SZ Photo / Scherl / Bridgeman Images

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